GEORGIA (1994) Gli Stimmatini arrivarono in Georgia nell'ottobre del 1994 con p. Giuseppe Pasotto e p. Gabriele Bragantini in risposta ad una richiesta del Vaticano che cercava religiosi disponibili a partire per andare a curare le comunità cattoliche del Caucaso, che, finalmente, dopo il crollo dell'impero sovietico, potevano finalmente professare liberamente la propria fede. Due anni dopo giunse nel Paese anche una comunità delle Piccole Figlie di S. Giuseppe. Nell'arco di un paio di anni, ai primi due Stimmatini se ne sono aggiunti altri. Nel 1996 p. Giuseppe Pasotto è stato nominato Amministratore Apostolico della Chiesa Cattolica del Caucaso, e all'inizio del 2000 è stato nominato Vescovo. All’inizio la situazione fu difficile: l'impero sovietico era da poco crollato e la Georgia si ritrovava sola a dover affrontare una crisi economica gravissima. I Padri si trovarono ad iniziare la loro opera in una situazione che rasentava la miseria. Alla povertà si legavano le situazioni di diffidenza o di vera e propria ostilità nei confronti dei Padri stessi: la Chiesa ufficiale, infatti, per oltre 70 anni era stata quella Ortodossa, e i pochi cattolici rimasti erano stati costretti a professare il loro credo nella clandestinità: queste comunità, tuttavia, avevano mantenuto una fede profonda e vivace. Nei primi tempi fu impegnativo il lavoro per avviare un dialogo di tipo ecumenico con gli Ortodossi. Tuttavia, lo spirito di disponibilità, di apertura e di generosità che animava i Padri e delle Suore li fece presto ben volere dalla gente. Pur essendo piuttosto recente, la presenza degli Stimmatini e delle Piccole Figlie di S. Giuseppe ha già fatto tanto per la gente georgiana. Ad Akalsceni è stata ristrutturata una chiesa, è stata ristrutturata una scuola elementare e, con la collaborazione del Mercato Equo e Solidale, è stata avviata una cooperativa per la produzione del miele, che poi viene venduto in Italia; a Batumi è stata costruita una chiesa, e nei locali al di sotto di essa è stato avviato un centro per ragazzi in difficoltà; a Kutaisi è stato avviato un centro sanitario, ove lavora personale esperto e competente, presso il quale viene garantito il fondamentale servizio di distribuzione dei farmaci provenienti dall'Italia a chi veramente sta male ma non può permettersi le cure; presso questo centro vengono anche eseguite moltissime visite ogni settimana. PARAGUAY (1995) Nel 1995 iniziava una nuova presenza stimmatina nell’America Latina, a Villeta, una cittadina a 30 chilometri dalla capitale Asuncion dove il veronese P. Giuseppe Bonomi e il brasiliano P. Custodio José do Amaral venivano incaricati di portare avanti la parrocchia Nuestra Señora del Rosario sulle rive del fiume Paraguay, 20.000 abitanti in città e 15.000 nella zona rurale. Oggi la missione è guidata da padre Pietro Zappini e dai padri Antonio brasiliano e Fabian cileno. INDIA (2002) L’ultima fondazione è quella dell’India nel luglio del 2002. Sono tutti segni che l’Istituto non ha più frontiere chiuse ma sente di dover aprirsi al mondo intero anche se le vocazioni nelle aree geografiche del Nord del mondo sono in forte diminuzione.
Géorgie (1994) Les Stigmatini sont arrivés en Géorgie en octobre 1994 avec p. Giuseppe Pasotto et p. Gabriele Braganti en réponse à une demande du Vatican qui cherchait des religieux pour partir pour aller s'occuper des communautés catholiques du Caucase, qui, enfin, après l'effondrement de l'Empire soviétique, pouvaient enfin professer leur foi librement. Deux ans plus tard, une communauté des petites filles de Saint-Joseph est également arrivée dans le pays. Au cours de quelques années, d'autres ont été ajoutés aux deux premières stigmatines. En 1996 p. Giuseppe Pasotto a été nommé administrateur apostolique de l'Église catholique du Caucase, et au début de 2000, il a été nommé évêque. Au début, la situation a été difficile: l'empire soviétique s'était récemment effondré et la Géorgie s'est retrouvée seule à devoir faire face à une crise économique très grave. Les pères se sont retrouvés à commencer leur travail dans une situation qui borde la misère. La pauvreté était liée aux situations de méfiance ou d'une véritable hostilité envers les pères eux-mêmes: l'Église officielle, en fait, depuis plus de 70 ans était celle orthodoxe, et les petits catholiques étaient restés contraints de professer leurs croyances en clandestinité: ces communautés avaient cependant maintenu un profond et une foi vivante.Au début, le travail pour commencer un dialogue œcuménique avec l'orthodoxe était exigeant. Cependant, l'esprit de disponibilité, d'ouverture et de générosité qui a animé les pères et les religieuses leur a rapidement fait l'amour des gens. Bien que la présence des stigmatini et des petites filles de Saint-Joseph ait déjà fait si récent pour le peuple géorgien. Une église a été rénovée à Akalsceni, une école primaire a été rénovée et, avec la collaboration du marché équitable, une coopérative pour la production de miel a été lancée, qui est ensuite vendue en Italie; À Batumi, une église a été construite et un centre pour les enfants en difficulté a été lancé dans les lieux; Un centre de santé a été lancé à Kutaisi, où travaille le personnel expert et compétent, où le service fondamental de distribution de médicaments d'Italie est garanti à ceux qui sont vraiment mauvais mais qui ne peuvent pas se permettre; De nombreuses visites sont également effectuées dans ce centre chaque semaine. Paraguay (1995) En 1995, une nouvelle présence de stigmatine en Amérique latine a commencé à Valeta, une ville à 30 kilomètres de la capitale Asuncion où le Véronais P. Giuseppe Bonmi et le Brésilien P.Kear José do Amaral a été chargé de poursuivre la paroisse de Nuestra Señora del Rosario sur les rives de la rivière Paraguay, 20 000 habitants dans la ville et 15 000 dans la zone rurale. Aujourd'hui, la mission est dirigée par le père Pietro Zappini et par les pères Antonio Brazilian et Fabian Chilien. Inde (2002) La dernière fondation est celle de l'Inde en juillet 2002. Ce sont tous des signes que l'Institut n'a plus de frontières fermées mais estime qu'ils doivent s'ouvrir au monde entier même si les vocations dans les zones géographiques du nord du monde sont en forte diminution.
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